Aria di novità per Germin Group, la realtà campana cui fa capo il marchio di pantaloni Michael Coal. In concomitanza con Pitti Uomo 92, il gruppo ha presentato un nuovo brand: Not to be found. “Approfittando della fiera – spiega a PambiancoTV Michele Carbone, titolare dell’azienda di Nola gestita insieme ai suoi tre fratelli – abbiamo introdotto questa nuova linea, un progetto differente da Michael Coal, che non punta a rivisitare il classico, ma ad un prodotto fashion aggiornato con molti volumi, varie tipologie di pences e una vestibilità ispirata al mondo del workwear”.
Disponibile a partire dalla collezione primavera/estate 2018, Not to be found affianca Michael Cole (brand ammiraglio dell’azienda campana) che nel 2016 ha fatturato 12 milioni di euro e, per il prossimo esercizio, punta ai 16 milioni.
“Il nostro progetto, nato nel 2011, è partito dal pantalone slim per poi svilupparsi ad ampio raggio, lavorando con tessuti prettamente esclusivi così da differenziarci da altri brand”, spiega Carbone che aggiunge: “Oggi la collezione si è ampliata proponendone molteplici vesibilità così da soddisfare a 360° il negoziante e il cliente finale”.
I pantaloni Michael Cole, il cui entry price al sell out ammonta a circa 120 euro, sono realizzati in molteplici tessuti tra cui gabardine, cotone, lino e lana provenienti esclusivamente da fornitori italiani. I capi sono attualmente presenti in 600 punti vendita italiani. “Al momento il nostro scopo non è aumentare questa cifra. Preferiremmo essere in più negozi all’estero. In Spagna e in Germania, ad esempio, stiamo facendo un buon lavoro; grazie allo showroom di Milano stiamo aprendo anche a nuovi canali come il Giappone e l’America”, conclude Carbone. Tra le novità più importanti presentate in fiera spicca un packaging personalizzato: ogni pantalone viene venduto nel proprio involucro che presenta una label descrittiva legata allo stile del capo.