Herno accelera nella sfera green. Durante l’attuale edizione di Pitti Uomo (7-10 gennaio), il marchio italiano ha svelato un nuovo stand che mette in risalto Herno Globe, contenitore che racchiude e presenta tutti i progetti eco-sostenibili all’interno della collezione main.
“Viaggiamo su 2 direttive: un processo aziendale sempre più sostenibile rappresentato da Pef (Product Environmental Footprint, la certificazione per lo studio che prevede la mappatura del capo misurando l’impatto ambientale, ndr) cui si affiancano i nostri singoli prodotti con caratteristiche sostenibili come biodegradabilità e materiali riciclati”, ha spiegato a PambiancoTV Claudio Marenzi, presidente di Herno. Tra le proposte della collezione A/I 2020 spiccano due capi spalla creati in tessuto Fast5degradable, un nylon realizzato con filato biodegradabile di poliammide 6.6. Amni Soul Eco, frutto della ricerca del Gruppo Solvay in collaborazione con Fulgar, nota azienda di filati man made ecosostenibili. Se correttamente disposto in apposita discarica anaerobica, Amni Soul Eco biodegrada in circa 5 anni, rispetto ai 50 impiegati da una normale poliammide. In collezione sono anche presenti 3 modelli in nylon 100% rigenerato Econyl , fibra prodotta utilizzando rifiuti pre e post consumo derivati da reti da pesca e scarti di tessuti provenienti da stabilimenti produttivi e da moquette destinate alla discarica.
“Il nuovo stand è una conseguenza della nostra storia, viene rappresentato tutto il nostro mondo: la tradizione, l’artigianalità, la confezione, la nostra collezione main insieme alla linea Laminar, la parte più innovativa con prodotti nuovi come la collaborazione con l’azienda calzaturiera Scarpa dove la tecnologia si mischia all’innovazione e alla praticità all’interno di una collezione metropolitana”, ha spiegato il manager riferendosi a Herno Laminar Assoluto, la prima sneaker unisex del brand che unisce il tecnicismo e la performance di una scarpa trail running con un look per percorsi urbani.
Dal punto di vista finanziario, Herno ha chiuso il 2019 con un fatturato di 135 milioni di euro e prevede di arrivare tra i 145 e i 150 milioni nel prossimo esercizio. Per quanto riguarda i mercati esteri, il brand guarda ad Oriente, dove è già presente: “Sicuramente puntiamo ancora al mondo asiatico, eccetto la Cina dove stiamo pensando di entrare adesso, e agli Stati Uniti, Paese in cui abbiamo realizzato una crescita negli ultimi 3 anni che supera il 20 per cento. L’Europa sta crescendo, come testimonia il successo dello store aperto recentemente a Londra, e in questa area svilupperemo ancora di più il retail diretto”, ha concluso Marenzi.