Ennesima novità per il gruppo Zucchi che, in concomitanza con la Milano Design Week, si è regalato un negozio dal nuovo format ‘Bastimento‘, uno spazio di 390 metri quadrati in via Felice Cavallotti, una traversa del centralissimo corso Europa. L’inaugurazione di martedì sera, alla quale ha partecipato anche il primo azionista della società, il portiere della nazionale italiana Gianluigi Buffon, è stata l’occasione per presentare il nuovo concept store e i piani dell’azienda italiana del tessile.
“Abbiamo riportato alla luce un vecchio brand, Bastimento, marchio storico di Zucchi, che risale ai tempi in cui l’azienda forniva la marina mercantile per le vele delle navi”, spiega a PambiancoTv Riccardo Carradori, numero uno dell’azienda. Ma, come ogni bastimento che si rispetti, anche quello di Zucchi è ‘carico’ di una vasta gamma di prodotti, grazie a un “concept eclettico che accoglie merceologie anche molto diverse tra loro: è importante che i visitatori viaggino con la mente in nuovi mondi nei quali il colore è fondamentale”. A questo proposito, al taglio del nastro di ieri sono state presentate diverse novità, prima tra tutte la partnership con Pantone Universe. “Lanciamo oggi la licenza tessile casa per Pantone, rappresentata non solo dai tessuti a tinta unita per la zona notte e quella bagno, ma anche da accessori e prodotti per la casa”, continua Carradori.
Non è la prima volta che, nel corso dell’ultimo periodo, il gruppo investe in maniera importante sul retail: soltanto lo scorso dicembre aveva inaugurato il rinnovato spazio milanese di corso Genova, un passo importante per il gruppo che proprio sul finire dello scorso anno ha concluso un aumento di capitale da 20,5 milioni di euro. “Questa apertura è fondamentale, e dà prova degli investimenti, non solo nel retail, che stiamo portando avanti. La grande novità di questo spazio, è la commistione dei prodotti a marchio Zucchi e Bassetti all’interno del punto vendita: sarà un negozio dove è bello stare bene e muoversi liberamente da una categoria all’altra”, conclude Carradori.