L’avventura di Kering nell’eyewear prende sempre più forma. A un anno e mezzo dalla costituzione della società Kering Eyewear, che vede la gestione dell’occhialeria del colosso francese del lusso internalizzata, si osservano i primi frutti e si fanno i primi bilanci.
In occasione del Mido, Kering Eyewear ha preferito non partecipare alla fiera, accogliendo i propri clienti e presentando le nuovi collezioni, in una dimora storica nel cuore di Milano che ricorda molto la particolare atmosfera della sede dell’azienda che si trova presso Villa Zaguri, nel padovano. Roberto Vedovotto, presidente di Kering Eyewear di cui è anche socio, ha spiegato come è nata l’idea di creare un polo interno al gruppo dedicato esclusivamente agli occhiali.
“Il gruppo Kering – ha detto il manager a PambiancoTv – conta oggi 21 marchi di lusso che registrano risultati straordinari e, nell’ottica di creare ulteriore valore, con François-Henri Pinault abbiamo iniziato a ragionare su quale sarebbe stata la migliore strategia per far sì che la categoria degli occhiali avesse un ulteriore sviluppo”.
Oggi, Kering Eyewear è, quindi, come se fosse una startup del mondo dell’occhialeria che prevede un percorso lungo e intenso. “Un anno e mezzo fa eravamo 5 persone, oggi siamo 270, alla fine di quest’anno saremo circa 450 e al termine dell’anno prossimo arriveremo a circa 700 risorse. Quella che stiamo portando avanti è una strada che ci porterà a essere presenti in tutti i mercati con tutto il nostro portafoglio”.
Attraverso gli accordi di licenza, “la dimensione dei marchi di Kering nel settore dell’eyewear era di circa 350 milioni di euro. Ci auspichiamo che, nel percorso d’internalizzazione, con il tempo, potremo riuscire ad arrivare a livelli simili o naturalmente anche superiori”, ha aggiunto Vedovotto.
Dal 1° gennaio 2017, anche l’eyewear di Gucci (in licenza a Safilo) tornerà in house e così saranno 12 i marchi eyewear di Kering internalizzati. “Abbiamo già una presenza diretta in 9 Paesi – ha detto Vedovotto – e quindi sarà un percorso che si svilupperà nell’arco di alcuni anni, ma che ci porterà in tutti i mercati a competere con i grandi dell’industria”.
E alla domanda se Kering Eyewear si aprirà in futuro anche ad altri marchi esterni al gruppo, Vedovotto ha assicurato: “No, il focus è, e rimane, solo sui nostri brand. Abbiamo la fortuna di avere un portafoglio estremamente rilevante, molto ben diversificato e quindi ci concentreremo solo su quell