Hanno calcato la passerella come un prato fiorito le modelle della sfilata La Petite Robe di Chiara Boni, andata in scena il secondo giorno di Pitti Uomo negli spazi della Dogana. La stilista fiorentina, guest designer della kermesse per la parte femminile, ha mostrato un’ampia selezione dei suoi abiti in tessuto stretch in uno show dall’atmosfera romantica, in linea con lo stile della label, nata nel 2008 e giunta in cinque anni a un fatturato di 6,5 milioni di euro (+40%). “Tornare a Firenze, nella mia città, è stata un’emozione fortissima”, ha raccontato la designer alla telecamera di Pambianco Tv dietro le quinte della sfilata. “L’idea di partecipare all’evento è stata reciproca. Non sfilavo da diversi anni, per un ritorno mi piaceva l’idea che fosse nella mia città e Pitti è stato felice di accogliermi”.
L’idea di abiti made in Italy, chic ma pratici perché realizzati in tessuto stretch, ripiegabili in microbuste, facili da lavare e senza bisogno di stiratura, ha conquistato i mercati internazionali e in particolare gli States, dove tra le fan di Chiara Boni ci sono celebrities come la regina della tv Oprah Winfrey.
“I miei abiti sono ‘rock’ – ha proseguito la Boni riferendosi al tema di questa edizione di Pitti – perché li schiacci in valigia e li tiri fuori come nuovi, li butti in lavatrice e non li devi stirare. Sono rock perché sono veloci!”.
La novità per il marchio, dall’A/I 2014-15, è l’ampliamento della gamma prodotto con pantaloni e calzature, realizzati con lo stesso tessuto e la stessa filosofia degli abiti, ovvero pochi modelli e tante varianti di colore. “Usiamo un unico tessuto in tre diversi pesi per tutta la collezione – conclude la stilista – e così sarà anche per gli accessori. Il nostro tessuto è il nostro marchio, forte e riconoscibile”.