La piattaforma digitale B2B leader per la gestione del wholesale, un ecosistema digitale completo per brand e retailer. È JOOR, payer fondato nel 2010 a New York e che oggi conta uffici in tutto il mondo, rappresentando un vero e proprio punto di riferimento per le categorie moda, lusso e casa. JOOR affianca l’attività di 13.400 brand e quasi 400mila retailer in 159 Paesi. Ad entrare nel vivo della mission, delle potenzialità e delle strategie di JOOR è Gabriella Sapone, Sales Director Southern Europe dell’azienda, ai microfoni di PambiancoTv.
È qui con noi Gabriella Sapone, Sales Director Southern Europe di JOOR. Ci racconta qualcosa in più sull’azienda?
JOOR è una società americana che nasce nel 2010 con l’obiettivo di standardizzare e digitalizzare l’attività wholesale di brand e retailer. Attualmente JOOR è la piattaforma standard B2B leader a livello globale che conta più di 13.400 brand, quasi 400mila retailer in 159 paesi e transazioni mensili che arrivano a due miliardi di dollari. Particolarmente interessante è la performance del mercato italiano, che ha registrato nei primi sei mesi del 2022 un aumento del 16% nel volume delle transazioni wholesale rispetto allo stesso periodo del 2021.
Quali sono i benefici per i brand e retailer considerando che avete un network così esteso e più del 70% dei brand del lusso vi utilizza?
JOOR aiuta brand e retailer a trasformare la propria attività wholesale, grazie alla standardizzazione e ad un modello di vendita ibrido. Per quanto riguarda la standardizzazione, in 12 anni di attività JOOR ha rivoluzionato il business B2B e definito uno standard nel trasferimento di dati. Ciò permette a brand e retailer di scambiare collezioni e ordini con lo stesso formato, risparmiando tempo e risorse. In merito al modello di vendita ibrida, JOOR assiste brand e retailer a gestire i rispettivi processi di vendita e acquisto B2B sia di persona che da remoto, con un efficientamento generale di risorse impiegate ed un importante risvolto a favore della sostenibilità.
A proposito del modello di vendita ibrida, potrebbe spiegare in che modo la pandemia ha cambiato il mercato del wholesale e le sue performance?
Sicuramente la pandemia ha accelerato significativamente il processo di digitalizzazione di moltissime aziende di moda italiane ed estere. Ciò che abbiamo constatato però è che quella che si pensava essere una reazione alla pandemia, si è rivelata la nuova normalità e tutt’ora brand e retailer abbracciano un modello di vendita e acquisto ibrido che consente loro di lavorare insieme senza limiti di spazio e tempo, tramite l’utilizzo del nostro portale web e dell’applicazione iPad. Questo approccio di vendita non riguarda solo brand e retailer, ma anche iniziative come settimane della moda e fiere di settore, che utilizzano la nostra piattaforma come estensione virtuale dei loro eventi fisici.
Si sente spesso il concetto “buying with confidence”. Come fanno i brand a rendere il processo di acquisto più semplice per i retailer?
Uno dei risvolti del processo di digitalizzazione innescato dalla pandemia, ha visto i brand diventare più organizzati nel presentare le loro collezioni in maniera digitalizzata, tramite la produzione di immagini e video di qualità, schede prodotto dettagliate, showroom virtuali e un’esperienza di acquisto B2B sempre più paragonabile a quella dell’e-commerce. Tutte caratteristiche disponibili su JOOR.
Qual’è la vostra strategia per il futuro?
Il nostro obiettivo è quello di integrare funzionalità per rendere la fruizione della piattaforma sempre più semplice e completa. L’ultima funzionalità che abbiamo rilasciato è Joor Pay, una soluzione che permette ai brand di gestire e ricevere pagamenti e ai retailer di acquistare e pagare in sicurezza sulla piattaforma in oltre 135 valute. I vantaggi di Joor Pay includono la protezione dalle frodi, il credit check e la possibilità di dilazionare i pagamenti fino a 60 giorni, tutte iniziative particolarmente apprezzate in un periodo storico come questo.