Il budget pubblicitario complessivo di L’Oreal Italia è rimasto invariato nel 2014. Tuttavia, è stato riequilibrato a favore del digital, su cui si è puntato maggiormente, e che è arrivato a pesare per il 10% degli investimenti in comunicazione della società. L’incremento web è avvenuto a scapito della spesa su altri mezzi, in particolare quella dedicata alla televisione. Lo ha spiegato l’AD italiana Cristina Scocchia a Pambianconews Beauty, in occasione della cerimonia ‘L’Oréal Italia per le donne e la scienza’ che ha premiato i migliori progetti di ricerca scientifica femminile.
“Abbiamo assunto da poco un chief marketing digital officer – ha sottolineato la Scocchia – perché, con tutti i nostri brand, vogliamo arrivare a parlare meglio con il consumatore sui social network”. Il colosso del beauty non dispone di un sito ecommerce, ma, del resto, l’abitudine all’acquisto di cosmesi su internet non è ancora sviluppata in Italia. Peraltro, sul versante della distribuzione online, afferma Scocchia, sono pochi gli e-tailers nel settore bellezza, anche se una spinta in avanti delle vendite sul web potrebbe essere segnata dall’ingresso di un grande player. Scocchia non cita il nome, ma rumors ormai insistenti parlano di Amazon che, probabilmente quest’anno, lancerà una sezione beauty nel nostro Paese.
Per quanto riguarda il retail, la filiale italiana del colosso francese non ha in programma una strategia di ampliamento dei monomarca che, per ora, sono limitati al brand Kiehl’s e al flagship milanese L’Oréal Paris. La strategia mira piuttosto a incrementare le vendite sui monomarca esistenti, anche se un’apertura in tal senso potrebbe venire dal marchio Nyx Cosmetics recentemente acquisito da L’Oréal. Per questo brand californiano di make-up, Scocchia svela che è in sede di valutazione la possibilità di lanciarlo in Italia con negozi a insegna Nyx.
Per quanto riguarda la premiazione delle cinque ricercatrici avvenuta lunedì scorso presso l’Università degli Studi di Milano, con la presenza del sindaco meneghino Giuliano Pisapia, Scocchia ha affermato: “Un recente studio del Cnr dimostra che le donne che vogliono fare ricerca in Italia sono svantaggiate, non tanto nelle posizioni di ingresso ma in quelle di vertice. Ecco perché il nostro impegno per la parità di genere nella scienza è necessario”.