La nuova era della moda partirà nel momento in cui la filiera della moda saprà davvero integrarsi. E quando il settore a valle riuscirà ad aprirsi verso la parte a monte, condividendo le informazioni del mercato. Ne è convinto Claudio Marenzi, presidente di Smi-Sistema Moda Italia che, in occasione della 21° edizione del Convegno Pambianco DB, ha sostenuto la necessità di portare avanti un “cambio epocale” per dare la possibilità al sistema moda italiano di cavalcare i cambiamenti sul fronte della domanda e, soprattutto, delle tempistiche dell’offerta che stanno trasformando il sistema del fashion mondiale, prima tra tutti la questione del see now buy now. Secondo Marenzi, “le informazioni dal mercato devono arrivare fino in cima alla nostra filiera”. “Si tratta di un cambio di paradigma – ha aggiunto – che coinvolge anche i grandi marchi. Devono aprirsi in modo che la filiera possa avvantaggiarsi di questi dati e innovare veramente, velocizzando il processo produttivo”. Una trasformazione di questo tipo non può che far ripartire pienamente la domanda anche nel segmento a monte della filiera che rappresenta fino ad ora l’anello più debole del sistema. “Il 2016 – ha anticipato Marenzi – si dovrebbe chiudere meglio del 2015 con una crescita di circa il 2 per cento. Attenzione, però: è il risultato di una parte del valle che cresce anche di più e un monte che ha una performance limitata se non decrescente. Si tratta di un sistema a due velocità”.
Altro nodo da affrontare è quello della sostenibilità. “Stiamo affrontando, insieme a Cnmi e altre associazioni, questo tema – ha spiegato il presidente di Smi – perché è importante far capire al mercato quanto la filiera italiana sia la più virtuosa su questo argomento. Attraverso una banca dati e l’implementazione di un nostro sistema vogliamo arrivare al consumatore finale e far capire il valore della nostra filiera. È una novità assoluta, in molti casi di mappature non ancora mai fatte”.
Sul fronte del dossier europeo del Made in, ovvero dell’etichettatura obbligatoria, si parla ormai di una flebile speranza: “È difficile se non impossibile, ma ci sono sempre nuove speranze e aperture, e noi non molleremo mai”. Mentre, sul fronte istituzionale, c’è grande euforia sul progetto della super fashion week e dei risultati del Comitato per la moda e l’accessorio. “L’evento comune del settembre 2017 non deve essere uno spot ma deve diventare sistemico – ha concluso Marenzi -. Ci stiamo lavorando, attraverso una serie di incontri periodici quasi a cadenza mensile. Ci stiamo concentrando su questo come su altri temi, tra cui la sostenibilità e la formazione”.