Sopperire all’individualismo congenito delle aziende attraverso una maggiore partecipazione alle associazioni di categoria. È il consiglio che dà al fashion tricolore Claudio Marenzi, presidente di Smi – Sistema Moda Italia, intervistato da Pambianco Tv a margine del Convegno Pambianco-Intesa Sanpaolo. “La nostra filiera, in un certo senso – ha affermato Marenzi – è sempre stata a servizio dei gruppi internazionali a livello produttivo, ma questo deve essere un motivo di orgoglio. Siamo l’unico Paese ad avere una filiera tessile-abbigliamento di alta qualità, quindi è ovvio che vengano da noi. Dall’altro lato, siamo anche protagonisti del mercato, ma non riusciamo a fare aggregazioni, siamo troppo individualisti. Il momento di aggregazione potrebbe essere proprio l’associazionismo”.
Un esempio di lavoro di squadra è il piano messo a punto dalla Fondazione Altagamma insieme alla Camera della Moda, Cosmit e il Comune di Milano per rilanciare la città e il made in Italy. “Siamo tutti in contatto e stiamo ragionando su come lavorare insieme”, ha commentato l’imprenditore, che ha poi rivelato di essere di rientro da una ‘missione’ negli Stati Uniti per la promozione del made in Italy. “Siamo andati insieme al viceministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda in vista del Ttip (Transatlantic Trade and Investment Partnership, ndr), il trattato che speriamo porti all’annullamento dei dazi tra Europa e Usa. Abbiamo incontrato la grande distribuzione organizzata americana, da cui abbiamo avuto input interessanti e messo a punto la bozza di un progetto per la promozione del made in Italy negli Usa nei prossimi due anni”.