Si scaldano i motori per l’88esima edizione di Micam, la kermesse promossa da Assocalzaturifici e dedicata al mondo calzaturiero, che si appresta a festeggiare, dal 15 al 18 settembre, i cinquant’anni dal suo esordio con un appuntamento ricco di proposte. Tra le novità, vi è l’esordio di Siro Badon alla presidenza di Assocalzaturifici e Micam, che, a Pambianconews, ha raccontato che” le cose da fare sono tante. Stiamo vivendo un periodo molto delicato, se non altro per tutte le situazione politiche e macroeconomiche mondiali, tra dazi, Brexit e sanzioni ai Paesi dell’ex Unione Sovietica. Dobbiamo far capire alle aziende che oggi il mercato pretende cose diverse o almeno in più rispetto a quanto fatto fino ad ora. Secondo noi, non è più sufficiente il fatto di essere in grado di produrre scarpe meravigliose, servono infatti altre qualità come sostenibilità e digitalizzazione, cose che danno la possibilità alle aziende di essere sul mercato anche tra qualche anno”.
La situazione del settore, infatti, è in chiaroscuro. I dati esposti nella nota congiunturale elaborata dal Centro Studi di Confindustria Moda per Micam hanno evidenziato che nel primo semestre 2019 la congiuntura del settore calzaturiero italiano è stata caratterizzata dal “proseguimento delle dinamiche poco brillanti che avevano contraddistinto l’intero 2018: sebbene export e produzione mostrino in media flessioni in volume di lieve entità, accompagnate peraltro da incrementi in termini di valore (non trascurabile quello dell’export, +8,4% nei primi 5 mesi, che ha permesso il raggiungimento dell’ennesimo record), molte sono le difficoltà che ancora le aziende sono chiamate ad affrontare nello scenario attuale”. Tra queste, la debolezza dei consumi interni e l’incerto panorama internazionale. A livello di canale, le indicazioni preliminari mostrano un ulteriore sviluppo dell’online (+10,3% in volume e +17,3% in spesa), una tenuta per le catene di negozi (stabilità in volume e +2,3% in valore) e segni negativi per il dettaglio tradizionale (-11% le paia vendute, con una diminuzione di circa il 16% in spesa). Non solo, il primo semestre 2019 ha chiuso con un saldo di -119 calzaturifici tra industria e artigianato (-2,6%), e -492 addetti (-0,7%) su fine dicembre 2018. Considerando anche i produttori di componentistica (-75 aziende e -493 addetti), il bilancio sale a -194 imprese e -985 addetti rispetto a dicembre 2018. Più in generale, poi, si accentua il divario tra le aziende più e meno strutturate.
Per questa edizione, il salone ospiterà 1.303 espositori, di cui 695 italiani e 608 internazionali, i quali presenteranno le collezioni P/E 2020 su una superficie di oltre 60.000 mq. Tra questi, c’è il rientro di brand come Nero Giardini, Alberto Guardiani e Nine West e nuovi ingressi come North Sails, Hush Puppies e Donald Pliner. Inoltre, verrà dedicato spazio agli Emerging Designer e alle loro proposte creative, e all’ambito sportivo, grazie al debutto del Players District. Non solo, durante la fiera verranno organizzati incontri e workshop per gli operatori e sarà allestita la mostra It’s shoe time per il cinquantesimo anniversario.