Dopo un 2022 chiuso in corsa a 29,7 milioni di euro di fatturato (+18%), Angelini Wines & Estates guarda a un 2023 altrettanto soddisfacente. “Il primo trimestre è in territorio positivo – racconta a Pambianco Wine&Food il presidente e CEO Ettore Nicoletto – e siamo convinti di poter chiudere l’anno molto bene”.
Per il 2023, le strategie saranno volte a “consolidare ciò che è stato ottenuto con i nostri marchi prioritari, ovvero Bertani, Valpolicella, Val di Suga, Bruello di Montalcino, e Cantina Puiatti, Friuli”. Nello specifico, “investiremo molto su Bertani e Val di Suga per le quali, nel corso del 2023, andremo a completare un progetto di wine experience, frutto di un investimento di circa quattro milioni di euro stanziati in due anni, che si realizzerà attraverso l’upgrade delle nostre facilities dedicate alla parte di accoglienza. L’hospitality e la wine experience sono infatti una leva importantissima per la comunicazione dei nostri vini”.
Nelle scorse settimane, sempre Bertani, che in occasione di Vinitaly 2023 ha presentato l’annata 2013 del suo Amarone, è inoltre entrata nel circuito Altagamma, la Fondazione che dal 1992 riunisce più di 100 imprese rappresentanti il meglio dell’alta industria culturale e creativa Italiana tra moda, gioielleria, design, alimentare, ospitalità, motori e nautica.
Nel frattempo, Angelini Wines & Estates si guarda intorno valutando espansioni “in termini di vigneti, marchi e cantine”, spiega Nicoletto. “Noi abbiamo un modello di business concentrato sul make quindi avere un vigneto dietro un’etichetta è estremamente importante. Vogliamo quindi rafforzarci in Toscana” dove, con Val di Suga (Montalcino), Tenuta Trerose (Montepulciano) e San Leonino (Castellina in Chianti), “abbiamo un presidio molto forte in tutte le denominazioni più importanti, eccetto una”. E poi “il nostro assortimento di brand necessita sicuramente di una bollicina metodo classico”, conclude Nicoletto.