Si è tenuto ieri a Palazzo Mezzanotte, nella sede di Borsa Italiana e con il patrocinio del Comune di Milano, il primo One Ocean Summit realizzato da One Ocean Foundation, realtà attiva in progetti di ricerca nell’ambito della Blue Economy. In quest’occasione è stata presentata Ocean Disclosure Initative, una nuova metodologia per misurare l’impatto delle imprese sugli ecosistemi marini, ideata e progettata dalla fondazione, in collaborazione con SDA Bocconi, McKinsey & Company e CSIC. Un progetto tanto ambizioso quanto necessario, se si considera che l’80% delle pressioni sull’ecosistema marino sono generate da attività industriali operate sulla terraferma.
“One Ocean Foundation, nata a marzo 2018, è un’iniziativa italiana di rilevanza internazionale per la salvaguardia dell’oceano. One Ocean Foundation nasce da un’idea dello Yacht Club Costa Smeralda, direttamente interessato alla conservazione dell’ambiente marino. Mission della fondazione è quella di promuovere la salvaguardia degli ambienti marini attraverso una serie di progetti, sensibilizzando leader internazionali, istituzioni, aziende e il grande pubblico alla cultura della sostenibilità”, ha ricordato Riccardo Bonadeo, vicepresidente di One Ocean Foundation. Alle sue parole sono seguiti gli interventi di Andrea Sironi, presidente di Borsa Italiana, che ha spiegato come gli investitori di tutto il mondo siano oggi attenti al tema della sostenibilità, e di Enzo Bianco, presidente del consiglio nazionale ANCI, convinto dell’importanza di stimolare e premiare pratiche virtuose da parte dei comuni italiani.
Ocean Disclosure Initative è una metodologia concreta che ha l’obiettivo di portare le imprese ad essere più consapevoli e ad agire, a misurare e ad essere più trasparenti, secondo un insieme di parametri – che vanno dallo sviluppo di una strategia di sostenibilità dedicata all’oceano all’analisi dei rischi legati alle pressioni esercitate sul mare, fino ad arrivare a un sistema di metriche per la misurazione delle proprie prestazioni. “Ocean Disclosure Initative punta ad affrontare quello che fino ad oggi è stato un vuoto: l’assenza di una metodologia strutturata in grado di aiutare le imprese di riconoscere e conseguentemente rendicontare con trasparenza le pressioni dirette e indirette delle proprie attività sugli ecosistemi marini. Finora nessun operatore del terzo settore aveva mai lavorato in questa direzione. La sfida è enorme ed è tra le più cruciali del nostro tempo”, ha commentato Jan Pachner, segretario generale di One Ocean Foundation.
L’edizione 2021 del progetto pluriennale “Business for Ocean Sustainability” porta avanti l’obiettivo di One Ocean Foundation di sviluppare la conoscenza del rapporto tra imprese e oceani. Ocean Disclosure Initiative (ODI) punta a fornire un quadro e una metodologia scientificamente fondati volti al supporto delle imprese di tutti i settori nell’adozione di misure relative ai problemi degli oceani. Grazie a un sistema di linee guida e di parametri standard, l’ODI accompagnerà le aziende nel percorso di sensibilizzazione sulle pressioni che esercitano sull’ecosistema marino, nella valutazione dei rischi correlati e nella divulgazione di informazioni chiave e di risposte strategiche. Inoltre, faciliterà il rapporto tra imprese e finanza, consentendo di orientare gli investimenti verso aziende che adottano strategie volte a prevenire e/o a ridurre le pressioni esercitate sugli ecosistemi marini.
“La Ocean Disclosure Initiative – ha spiegato Stefano Pogutz, direttore dell’MBA Full time di SDA Bocconi e presidente del Comitato Scientifico di One Ocean Foundation – vuole essere, in prospettiva, uno strumento di rating che si inserisce in un vuoto di offerta, nel senso che non c’è una metrica di riferimento per la misurazione dell’impatto dei diversi settori industriali sull’oceano e sull’ambiente marino. Anche il livello di conoscenza e di consapevolezza di molti attori delle diverse filiere è spesso limitato. Per Blue Economy si intende un’economia che utilizza in maniera sostenibile e resiliente le risorse marine e i servizi ecosistemici generati dall’oceano e impiegati dall’uomo e che quindi può riguardare anche attività non direttamente connesse all’ecosistema marino. L’obiettivo è la creazione di uno strumento di analisi, che tenga conto delle specificità dei diversi settori e che posizioni One Ocean Foundation come voce di riferimento con il suo apporto scientifico”.
Le fasi successive comprenderanno test, progetti pilota, verifica e divulgazione della metodologia. I dati e le informazioni forniranno le basi per lo sviluppo del primo documento di valutazione basato sugli oceani. Ulteriori attività di follow-up comprenderanno lo sviluppo di protocolli di divulgazione di settori specifici per offrire un supporto aggiuntivo alle imprese interessate e per il perfezionamento del processo di valutazione.