Crescita sostenibile e aggregazione sono tra le chiavi del successo nel settore, sostiene Marco Palmieri, Presidente e amministratore delegato del Gruppo Piquadro durante il 27° Fashion Summit Pambianco-PwC tenutosi mercoledì nella tradizionale cornice di Palazzo Mezzanotte, a Milano.
Tra i temi chiave quello dell’aggregazione, sottolineato dal manager della realtà italiana che nel 2016 ha acquisito lo storico marchio toscano The Bridge e nel 2018 ha replicato con l’acquisizione del brand francese Lancel dal gruppo Richemont.
“Il nostro non è un gruppo grandissimo, fattura 170 milioni quest’anno, però abbiamo cercato di mettere a fattor comune alcuni temi, come il digitale – ha spiegato Palmieri, intervistato da Barbara Lunghi, Head of primary markets Borsa Italiana -. Abbiamo un’unica piattaforma che fornisce servizi alle altre aziende, che restano autonome in termini di immaginario e contenuti ma in questo modo possiamo permetterci un management e tecnologie più sofisticate. Abbiamo più budget”.
Aggiungendo: “La stessa cosa vale per tutto il sistema di controllo e gestione finanziaria: abbiamo un’unica piattaforma che eroga questi servizi, d’altronde non potrebbe essere diversamente essendo quotati. Anche la parte relativa agli acquisti è stata centralizzata. Quindi abbiamo creato delle aree che avevano delle similitudini, creando sinergie e attraendo figure più qualificate. E il gruppo sta crescendo, sia in termini di fatturato che di ebitda”.
Riguardo a future acquisizioni, Palmieri non commenta ma conferma l’efficacia di questo modello per il Gruppo Piquadro. “Forse bisognerebbe avere il coraggio di aprirsi ancora di più, magari trovando anche altre aziende che si dicano disposte a fare squadra”. Prosegue l’imprenditore: “Nella filiera ci sono queste aggregazioni, perché non anche a livello di brand?” L’obiettivo sarebbe quello di integrare risorse e competenze, soprattutto con marchi della fascia in cui si inserisce anche il Gruppo Piquadro.
Al centro della strategia di sviluppo, la sostenibilità, su cui mancano definizioni e regole chiare e universalmente condivise, spiega Palmieri. “Credo che presto arriveranno degli standard, che porteranno un miglioramento della reportistica aiuterndo le aziende a percorrere una strada solida”.
Il gruppo intanto gode di buona salute: “Noi stiamo andando bene, superiamo il 2019 pre-pandemia con una crescita double digit a livello di fatturato e un buon incremento di ebitda e utile netto. Anche la posizione finanziaria è positiva. Tutti i brand sono in crescita su tutti i canali, il digitale ha un po’ rallentato la sua corsa ma quello diretto rappresenta comunque circa il 10% del fatturato del gruppo”.