Nuovi talenti, vigneti e comunicazione. Sono questi i focus verso cui si concentreranno gli investimenti di Pasqua Vigneti e Cantine. Come spiegato dall’AD Riccardo Pasqua durante il secondo summit Pambianco – PwC dedicato al wine & food (tenutosi mercoledì 14 settembre a Palazzo Mezzanotte), la realtà veronese fondata nel 1925 vuole attrarre talenti sia per l’azienda italiana sia per le controllate in America e in Cina; in vigneti, in quanto “ne abbiamo bisogno di nuovi per sostenere la crescita dei nostri vini ambasciatori”; e poi “nei social media che è il nostro principale canale di comunicazione”. Su Instagram Pasqua conta infatti oltre 120mila follower e “alla fine di questo mese lanceremo anche il nostro canale TikTok”.
Proprio i social sono uno degli elementi chiave per avvicinarsi ai più giovani, unitamente a un prodotto di livello. “La nostra strategia per intercettare il pubblico più giovane – spiega Pasqua – è avere una gamma di prodotti con una narrativa che parli con il tono di voce dei più giovani, che li rassicuri sull’origine del prodotto, e attraverso gli strumenti che conoscono meglio e quindi i social media”. In questa categoria si posizionano quindi le Icons, ovvero i vini che hanno distinto l’azienda e che si posizionano nel segmento premium e ultra premium. Dal circa 55% attuale, Pasqua vuole portare la categoria a generare il 75% dei ricavi nell’arco dei prossimi tre anni.
La premiumizzazione è infatti un elemento chiave per Pasqua che, dal 2014 a oggi, ha raddoppiato il giro d’affari con il 30% in meno di bottiglie. E, dopo aver chiuso il 2021 con ricavi a quota 63 milioni di euro (+14%), l’azienda conta di archiviare il 2022 sfiorando quota 70 milioni. L’anno infatti “sta andando molto bene, il nostro brand è solido e sulla bocca di tutti”, spiega l’AD. “Sicuramente potrebbe andare meglio se non ci fossero queste disruption su materie prime e logistica”. In ogni caso, l’azienda ha chiuso “una semestrale con una crescita in doppia cifra e adesso vedremo cosa succederà nell’ultimo trimestre. Gli umori e le sensazioni non sono dei più positivi ma il nostro brand è solido e contiamo di arrivare a sfiorare i 70 milioni”.
L’estero conta per il 90% del giro d’affari dell’azienda e il primo mercato sono gli Stati Uniti, che generano un terzo del fatturato complessivo.