Nel variegato portafoglio di attività del Gruppo Terra Moretti, il vino continua a farsi strada, portando avanti il consolidamento del passaggio generazionale e, in parallelo, la managerializzazione dell’azienda. Intanto il piano strategico stilato dalla realtà vinicola prevede di raggiungere 100 milioni di euro di ricavi entro il 2025 e di portare la redditivà sopra il 25 per cento.
Dei 150 milioni di euro di fatturato delle tre business unit che compongono il gruppo, sono circa 80 i milioni espressi dal vino nel 2021. “Abbiamo segnato un record storico per l’azienda”, ha dichiarato Massimo Tuzzi, CEO Holding Terra Moretti, in occasione del secondo summit Pambianco – Pwc dedicato al settore wine & food”. Infatti, “non solo siamo cresciuti del 48-50% sul 2020, ma abbiamo registrato anche un +22% sul 2019, che era già un anno di record per noi. Abbiamo alzato ancora di più l’asticella e ottenuto una crescita solida, che hanno registrato in maniera omogenea tutti i marchi del gruppo”.
Un record che tocca anche la redditività. Terra Moretti ha raggiunto un ebitda di 17 milioni, sempre nel settore del vino, superando quello del 2019, e registrato una posizione finanziaria netta in diminuzione. “La maggiore soddisfazione arriva però dai risultati del 2022, perché abbiamo presentato e approvato una semestrale a fine luglio che sta dando continuità a quello che abbiamo fatto nel 2021. In consiglio abbiamo portato un +15 sui ricavi del 2021, che erano già ricavi record, un + 22 dell’ebitda dell’azienda rispetto al 2021 e un ebitda a valore assoluto nella semestrale di otto milioni, esattamente il doppio del 2019”.
Nel piano industriale di Terra Moretti emergono una serie di investimenti soprattutto nell’azienda sarda (Sella & Mosca) che “daranno a breve un grande impulso alla redditività”.
Inoltre, “abbiamo portato poche competenze nuove in azienda, ma alcune di grande spessore come la consulenza enologica che stiamo portando avanti in Franciacorta”. Infatti, “crediamo molto nel valore che le persone hanno all’interno della nostra azienda, soprattutto i giovani che devono poter trovare una continuità e un inserimento efficaci”, continua Tuzzi. “Il nostro progetto prevede di creare una multiculturalità interna all’azienda, cercando di attrarre giovani da più Paesi con diverse sensibilità per riuscire a leggere tutte le opportunità e gli input del mercato internazionale. Multiculturalità prima, per essere poi più efficaci internazionalmente dopo. Questo può davvero fare la differenza nel futuro di un’azienda e non solo nella nostra, ma in generale nel nostro Paese”.
Attualmente le vendite all’estero pesano per il 20% sul fatturato, e l’ azienda, come spiegato dal CEO, porrà maggiore attenzione a questo tema dal 2023.