Se il 2013 è stato un anno positivo per Patek Philippe, che ha archiviato l’esercizio con una crescita dei ricavi del 4% sul 2012 (chiuso con vendite per 1,15 miliardi di franchi secondo i dati Vontobel e a fronte del +1,9% dell’export di orologi svizzeri nel suo insieme), il 2014 sarà ancora più importante per la storica casa ginevrina. Quest’anno, infatti, Patek ‘compie’ 175 anni e un assaggio delle celebrazioni, che da buoni svizzeri inizieranno ufficialmente il 1° maggio, data precisa della nascita del marchio, è arrivato a Baselworld.
Al salone mondiale dell’orologeria e gioielleria, Patek si è presentato con uno stand rinnovato e una collezione ampliata, ma senza nuovi pezzi ‘speciali’, per i quali si attende ottobre. “Dopo Baselworld – ha spiegato Laura Gervasoni, direttore generale della filiale italiana del brand, intervistata da Pambianco Tv alla fiera – i festeggiamenti per il nostro 175° anniversario proseguiranno il 1° maggio (e invitiamo tutti a visitare il nostro sito a mezzanotte) e poi il 9 agosto, con un grande evento a Ginevra che coinvolgerà tutta la popolazione, in concomitanza con il bicentenario della città. Per vedere i modelli commemorativi dell’anniversario si dovrà invece attendere ottobre, quando li sveleremo con un evento presso la nostra manifattura a Ginevra”.
Tra le novità di Baselworld, Patek ha presentato due modelli in acciaio, un Nautilus che unisce cronografo e travel time, e una nuova versione del cronografo calendario annuale, lanciato nel 2006. Due modelli più ‘accessibili’, quindi, per il marchio la cui produzione è solo per il 20% in acciaio e che, anche grazie alle grandi complicazioni introdotte negli ultimi anni “molto apprezzate dal cliente finale”, come ha sottolineato la Gervasoni, ha messo a segno l’incremento dei ricavi del 2013.
“Siamo stati anche favoriti dal fatto di essere poco presenti in mercati in calo”, ha detto la manager, riferendosi probabilmente a Cina e Hong Kong. “Il 45% del nostro fatturato è in Europa, mentre l’Asia pesa per il 33%, il Medio Oriente per l’8% e gli Usa, dove abbiamo ancora ampie potenzialità, per il 14%”. E l’Italia? “Nel mercato italiano – ha concluso la Gervasoni – l’obiettivo è di consolidare il risultato positivo ottenuto nel 2013 grazie agli acquisti dei turisti, ma anche di recuperare la clientela locale, su cui resta focalizzata la nostra politica”.