Pineider si lega al cinema italiano, ospitando all’interno della propria boutique sul Lungarno Pierfrancesco Favino, brand ambassador del marchio dallo scorso anno. “Presentiamo le nostre novità al trade e alla stampa, abbiamo deciso di farlo alla grande con un ospite d’eccezione: Pierfrancesco Favino, un amante dell’arte dello scrivere e del marchio Pineider”, ha raccontato a PambiancoTV il direttore generale del brand Giuseppe Rossi.
Il marchio lifestyle, fondato nel 1774 proprio a Firenze fa capo dal 2017 al gruppo Rovagnati e ha chiuso il 2022 con un fatturato di cinque milioni euro puntando a raggiungere gli otto nel turnover 2023. “Lo sviluppo retail è la chiave di volta della nostra strategia commerciale e di branding. Si stanno susseguendo numerose aperture, nell’arco di un anno abbiamo inaugurato a New York, a Firenze e a Milano. Proprio poche settimane fa abbiamo aperto anche a Londra nel quartiere di Mayfair”, spiega il manager che ha scelto di organizzare un cocktail animato da artigiani e decoratori durante Pitti Uomo. Nata come maison di strumenti per la scrittura, Pineider sta ampliando sempre di più il proprio raggio d’azione: “La pelletteria è in forte crescita, sta meritatamente raggiungendo valori importanti, in meno di due anni ha ormai raggiunto lo stesso fatturato che viene sviluppato dalla parte stationary, siamo molto soddisfatti”, conferma Rossi.
“Siamo stati molto dinamici nelle collaborazioni anche perché abbiamo incontrato parecchi brand che hanno apprezzato il nostro progetto e amano storicamente i nostri prodotti, l’ultima collaborazione con Poltrona Frau sta avendo molto successo sia nei nostri store che nella rete distributiva del marchio di design. Avremo interessanti novità che al prossimo appuntamento sarò felice di raccontarvi”, conclude Rossi.
“Il fatto che oggi sia qui non è casuale – spiega Favino a PambiancoTV – ho sempre avuto un’attrazione per tutto ciò che ha una storia di manualità, tutto ciò che racconta cosa c’è dietro un prodotto. Sono le famose vetrine dietro le quali potresti stare per ore, che mi portano in altri mondi. La scrittura conta molto, ancora oggi sono uno da taccuino e penna che scivola, è una cosa personale. Nei film che faccio ho il taccuino su cui annoto i miei dubbi, le mie domande, i miei disegni. Viaggio sempre con penna e taccuino perché mi piace ancora oggi annotare i pensieri, per stamparli meglio dentro di me se li traccio su carta”.