“La velocità è al contempo la sfida e il valore principale per le aziende. Oggi noi non siamo più stagionali. Ogni mese abbiamo un progetto al debutto negli store”. Il cambiamento descritto da Remo Ruffini, presidente e CEO di Moncler, a margine del 23esimo Fashion & Luxury Summit di Pambianco, è quello introdotto dal progetto Genius, che ha portato la griffe a stravolgere i tempi di approdo sul mercato e, a livello creativo, a collaborare con otto designer (Hiroshi Fujiwara, Pierpaolo Piccioli, Karl Templer, Sandro Mandrino, Simone Rocha, Craig Green, Kei Ninomiya e Francesco Ragazzi).
“Se prima la supply chain produceva l’A/I e la P/E – ha continuato Ruffini -, oggi un progetto che debutta in un giorno preciso del mese deve arrivare, in modo simultaneo, negli store di tutto il mondo, sia monomarca sia wholesale. Con un prodotto che deve essere pronto praticamente in sette giorni, la velocità è l’organizzazione dei processi sono tutto”.
Nei primi nove mesi del 2018, i ricavi consolidati di Moncler sono saliti del 18% a 872,7 milioni di euro, mentre nel solo terzo trimestre il rialzo del fatturato è stato del 15,2% a 379,1 milioni. Le stime degli analisti, raccolte da Bloomberg, prevedevano, per il terzo quarter, ricavi per 376,8 milioni, in crescita del 14,5% rispetto allo stesso periodo del 2017. Anche nell’ultimo trimestre dell’anno la griffe sta registrando segnali positivi dal mercato.
“Il consumatore di oggi è esigente, preparato – ha concluso il numero uno di Moncler -. L’esperienza in store si è evoluta e deve sempre capire quello che i consumatori vogliono e l’approccio che i clienti hanno nei diversi Paesi è diverso. La nostra strategia è la stessa, il prodotto non cambia, eppure dobbiamo riuscire a essere il più locali possibile nei diversi mercati. La strategia è multicanale e non si limita al binomio online-offline: per parlare con il consumatore serve una community in cui convivono più piattaforme”.