Save the Duck svela le sue proposte all’interno di un maxi stand di circa 200 metri quadrati in Fortezza da Basso durante Pitti Uomo 101. “Riusciamo a rappresentare dieci anni di storia”, ha spiegato a PambiancoTV Nicolas Bargi, fondatore e CEO del brand certificato B Corp nel 2019. “Con Wildaid, associazione che lavora per la tutela della fauna selvatica, facciamo un bellissimo co-branding dove raccontiamo il rispetto nei confronti degli animali essendo un’azienda 100% animal free. Abbiamo inoltre scelto due stilisti doc, uno è Mackintosh con cui raccontiamo l’eco-design, fatto per durare nel tempo e quindi consumare di meno, un altro grande tema della sostenibilità. Con la Pro-Tech, fiore all’occhiello di Save the Duck, raccontiamo la gender diversity attraverso capi agender, portabili sia da uomini che da donne”, ha dichiarato il manager.
“Abbiamo chiuso un ottimo 2021 grazie alla crescita del 37% rispetto al 2020 e si prospetta un’ulteriore crescita sul 2022 del 25%, riusciremo ad arrivare intorno ai 60 milioni di euro di fatturato con 48 Paesi in export, in primis Stati Uniti e la zona dutch: Germania, Svizzera e Austria”, ha assicurato Bargi, ricordando che il marchio apre abitualmente uno store all’anno. “Dopo quello di Saint-Moritz prevediamo un temporary in America nel 2022, essendo il mercato in crescita più importante. Puntiamo molto sui temporary e siamo molto focalizzati sull’Asia dove avevamo provato 15 pop-up, molti sono andati bene quindi cerchiamo di replicare l’esperienza”.
Tra le novità di collezione c’è Puck, un tessuto che ascolta il ritorno del vintage, proponendo una stampa tartan dall’ispirazione british. Per la famiglia Recycled, Save The Duck registra in tutta la collezione un incremento dei materiali 100% riciclati ed ecosostenibili. Tutti i tessuti e le imbottiture di questi capi sono realizzati da Pet ottenuto dal riciclo di bottiglie di plastica, nel pieno rispetto dell’ambiente.
Il CEO non ha dubbi sull’importanza che la manifestazione fiorentina riveste nel settore moda: “Pitti rimane sempre un evento importante, dobbiamo dare fiducia al sistema moda, da qui si riparte. Per noi è stata un’ottima edizione, meno gente a causa della pandemia ma comunque un evento fatta di gente esperta del settore. Noi ci crediamo, ci vediamo al prossimo Pitti!”.