Il marchio di orologeria Tag Heuer, a novembre dello scorso anno, ha lanciato Connected, primo smartwatch del brand. La risposta del mercato è positiva, tanto che il prodotto, entro luglio, dovrebbe sbarcare in Italia: “Il nostro Connected ha avuto molto successo, i lanci ufficiali che abbiamo fatto a New York e in Giappone hanno fatto sì che assorbissero tutte le produzioni che avevamo realizzato – ha dichiarato a PambiancoNews Roberto Beccari, direttore generale Tag Heuer Italia e AD Lvmh Watch & Jewelry Italy –. Un così positivo riscontro è dovuto al fatto che questo prodotto è un orologio a tutti gli effetti e, quindi, riesce a essere il punto di contatto tra la tecnologia e l’orologeria tradizionale. Connected ha avuto riscontro soprattutto da parte di un target di giovani e, in Italia, dovrebbe arrivare tra giugno e luglio, seppur in quantità limitata”.
Tag Heuer, con Connected, sta creando una nuova categoria merceologia, un punto di contatto tra la tradizione e l’innovazione: “Gli smartwatch sono connessi a un discorso prettamente tecnologico, con Connected si è costituito un nuovo segmento capace di creare un legame tra l’orologeria classica e le proposte contemporanee”. I mercati di riferimento più importanti, per Tag Heuer, sono gli Stati Uniti, l’Inghilterra e il Giappone: “Guardando i continenti, tuttavia, c’è una distribuzione piuttosto equilibrata e per quanto riguarda l’Italia stiamo continuando a crescere e a guadagnare quote di mercato importanti. In dimensioni, non siamo a livello dell’Inghilterra che, in Europa, è il numero uno del mercato ma arriviamo a circa un terzo”.
Nel futuro, Tag Heuer punta a presidiare la fascia media del mercato e a offrire un buon rapporto qualità prezzo: “Il nostro obiettivo è quello di continuare a offrire la possibilità di acquistare un orologio di alta qualità a costi non proibitivi: vogliamo far sì che la clientela, giovani compresi, possa assaporare il piacere di avere al polso un orologio unico e caratterizzato da un buon rapporto qualità prezzo”.
Per quanto riguarda l’andamento dell’orologeria, Beccari si dichiara fiducioso perché “l’orologeria, così come la gioielleria, fanno parte dell’uomo. Non si parla solo di accessori, si parla di cose che fanno parte della nostra vita quotidiana e che pulsano dentro di noi. Probabilmente cambieranno i codici di comunicazione, le funzionalità, a lungo termine ci sarà anche un maggiore connubio con la tecnologia, ma non vedo male il mercato dell’orologeria. Ci sarà un maggiore sviluppo del design e c’è da considerare che il mercato femminile è ancora tutto da sviluppare”.
Tag Heuer nel 2015, per quanto riguarda l’Italia, ha messo a segno una performance positiva grazie anche al fattore Expo e al turismo. Le previsioni per il 2016 sono positive: “Credo che le persone, in generale, siano un po’ stufe di sentirsi soffocare dalla crisi e penso che, in Italia, alcuni avranno il desiderio di togliersi qualche sfizio. Ciò potrebbe aiutare anche il nostro settore a ottenere qualche vendita in più”.
Roberto Beccari, oltre a essere direttore generale di Tag Heuer Italia, è anche amministratore delegato di Lvmh Watch & Jewelry Italy. La divisione “negli ultimi anni ha avuto una crescita notevole, considerando anche il fatto che, rispetto alle altre, è la più recente. Stiamo combattendo per la quota di mercato all’interno del gruppo e i risultati sono ottimi. Nel 2015 la crescita è stata significativa e, quindi, la divisione sta portando buoni frutti anche al gruppo”.