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Tudor: “Vogliamo essere leader della serie B”

29/07/2014
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    “Se Rolex è il leader della serie A degli orologi, noi vorremmo esserlo della serie B”. Ad affermarlo è Philippe Peverelli, CEO di Tudor, il brand ‘giovane’ di casa Rolex che negli ultimi anni sta cercando di affermarsi non più come secondo marchio del gruppo, ma come brand indipendente con un’identità propria. Si stima che Tudor rappresenti circa il 10% del fatturato del gruppo, attestatosi a 4,5 miliardi di franchi nel 2012 secondo i dati Vontobel. “Per la prima volta nel 2013 – ha raccontato il CEO, intervistato da Pambianco Tv a Baselworld – abbiamo registrato non solo un sell-in, ma anche un sell-out importante a livello mondiale. I clienti hanno iniziato a cercare nei negozi i nostri modelli. D’altronde siamo il primo marchio al mondo per ‘value for money’, l’unico nella fascia di prezzo tra 1.500 e 4.000 euro ad essere al 100% Swiss made”.

    Tra le novità Tudor alla fiera di Basilea, alcune riedizioni di modelli storici, come l’Heritage Ranger, presentato anche con un ‘modaiolo’ cinturino camouflage. “Nel 2013 – ha proseguito Peverelli – siamo tornati nel mercato americano dopo un’assenza di 17 anni, mentre quest’anno rientriamo in Inghilterra, un mercato molto importante perché il primo in Europa nel nostro segmento”. L’Italia storicamente è il primo mercato in Europa per Tudor, che conta oltre 180 punti vendita sul territorio. “Per aprire un monomarca, però – ha precisato il manager – dobbiamo avere una maturità e un volume d’affari importante”.

    Rolex, nel mercato italiano, ha chiuso il 2013 in tenuta rispetto al 2012 grazie agli acquisti dei turisti. Ma, a Basilea, dallo stand rivelano i primi riscontri positivi dai rivenditori, si guarda con ottimismo a qualche segnale di ripresa anche del consumo nazionale.

    Rolex ha portato a Baselworld diverse anteprime, prima tra tutte la nuova edizione della collezione Cellini: tre modelli, Time, Date e Dual Time, eleganti, in oro bianco e oro rosa, con una cassa da 39 mm, un nuovo calibro automatico certificato dal Cosc,e un prezzo a partire da 12mila euro. A questi si aggiunge una riedizione del Gmt Master II con lunetta bicolore che riprende quella originale, blu e rossa, e un’offerta di orologi femminili sempre più preziosi e complicati, come i Datejust Pearlmaster 34 mm con lunette con zaffiri rosa e celesti, i quali “racchiudono per la prima volta una spirale in silicio che rende anche modelli per donna ad altissima precisione”, ha concluso la Rusinenti.

    Category: News & Eventi
    Tags: BaselworldcelliniElena Rusinentiphilippe peverellirangerrolextudor
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