Lo stand di Visionnaire comincia al termine di una scala. Alla 52esima edizione del Salone del mobile, l’allestimento del marchio emiliano sembrava tutto lì: tra king size bed, tavoli da biliardo laccati di bianco, quadri e lampadari tutt’altro che minimal, pareva che tutte le creazioni dell’azienda di design di lusso si concentrassero nelle 17 stanze costruite come la maquette di un vero palazzo Visionnaire. E, invece, ecco comparire, appunto, una scala che porta a un piano rialzato, il roof garden, dove viene presentata in anteprima la nuova collezione beach e dehor e dove Leopold Cavalli, ceo dell’azienda del bolognese nata alla fine degli anni 50, incontra i microfoni diPambiancoTV. “Abbiamo cercato di dare una soluzione originale a domande sull’outdoor che ancora non avevano trovato risposta: la nostra proposta è quella di un concept luxury degli esterni”, afferma Cavalli.
Al Salone sono presentati anche i prodotti frutto della prima collaborazione con la designer moscovita Maria Serebranaya, che debutta con il letto Beaufort e il divano Valancourt strizzando l’occhio al mondo della moda pur senza rinunciare al dna del marchio.
Nuove sfide basate su solide conferme: prima tra tutte, il fatturato che nel 2012 ha superato i 30 milioni di euro con una crescita media annua del 30% nell’ultimo quadriennio, risultato che ha di fatto sancito la trasformazione della società da piccolo gioiello di famiglia ad azienda leader che da quattro anni ha anche aperto le quote societarie a un private equity.
Il piano inferiore dello stand, invece, è dedicato al mondo del cinema. “Volevamo rimarcare il legame tra l’arte e Visionnaire: il cinema è un compagno inseparabile per noi”, prosegue Cavalli, al timone dell’azienda insieme al padre Luigi, anima dell’export e dell’ingegnerizzazione dei prodotti, e alla sorella Eleonore, che si occupa del marketing e del design. Un legame davvero forte quello con la settima arte, iniziato con l’ubicazione dello showroom milanese al posto dello storico cinema milanese Cavour e cementato dalla collaborazione conGiuseppe Tornatore: nell’ultimo film del regista, La migliore offerta, la dimora del protagonista è arredata con pezzi Visionnaire.