Ha chiuso il 2013 con una crescita dell’8% e, per quest’anno, l’obiettivo è la doppia cifra, con un incremento del 10 per cento. Sono i numeri di Zenith, storico marchio orologiero svizzero dal ’99 di proprietà di Lvmh, che sta mettendo a segno risultati migliori del comparto delle lancette elvetiche, il cui export si è fermato a un +1,9% nel 2013 e attende un +5% nel 2014.
“Zenith negli anni 70 ha conosciuto grandissimo successo, era sul podio dell’industria orologiera svizzera e produceva mezzo milione di orologi all’anno”, ha raccontato alla telecamera di Pambianco Tv Jean-Fréderic Dufour, presidente e CEO del marchio, a Baselworld. “Poi è entrato in un periodo di ‘black out’ durato 35 anni e oggi, da cinque anni, sta riconquistando le quote di mercato perdute grazie a un giusto mix tra prodotto, prezzo, marketing e distribuzione. Oggi produciamo circa 50mila movimenti all’anno”. Alla fiera internazionale del gioiello e dell’orologio di Basilea la casa di Le Locle, che oggi si fregia di essere tra le uniche quattro manifatture ‘pure’, ovvero che realizzano in house il 100% del movimento dell’orologio, al mondo, ha svelato tra le altre novità anche una nuova edizione di El Primero, cronografo lanciato nel 2009, considerato tra i migliori del settore e divenuto un’icona del marchio. Chiamata El Primero Synopsis, la nuova linea declina il movimento in tre modelli dotati di una speciale apertura sul quadrante che consente di ammirarne i componenti e pulsa al ritmo di 36.000 alternanze all’ora del calibro El Primero 4613.
“Il nostro business – ha proseguito il CEO – è ben bilanciato tra i vari mercati, ma nel 2013 è stata l’Asia, incluso il Giappone, a crescere maggiormente e a pesare tra il 40 e il 50% dell’attività. In particolare, nel mercato cinese negli ultimi sei mesi abbiamo venduto meno modelli in oro ma più pezzi, e registrato così un sell out in crescita”.
Oggi Zenith conta 16 boutique e 800 rivenditori nel mondo. “Con le boutique siamo partiti dai mercati a più forte crescita – conclude Dufour- e solo da un paio d’anni abbiamo iniziato ad aprire negozi in Europa, partendo dalla Svizzera e dalle destinazioni turistiche. L’Italia? Città come Milano o Firenze potrebbero interessarci”.